FOOD NEWS N°17 - IL QUORN (TM)
Lo confesso, era già da tempo che volevo parlarvi del Quorn, ma quando creai "Food News" decisi che doveva essere, sì una. newsletter informativa di approfondimento, ma anche e soprattutto una guida pratica ed efficace all'acquisto. Per cui ho preferito aspettare che il prodotto fosse commercializzato in Italia e quindi di facile reperibilità nei supermercati o al limite nei negozi specializzati. In più non amo particolarmente parlare di cibi che io non abbia già preventivamente assaggiato e/o cucinato. Tutto ciò è finalmente accaduto proprio in questi ultimi giorni e allora...non ci resta che alzare i veli su questo cibo, abbastanza rivoluzionario nel suo genere, anche abbastanza criticato (ma ciò è prevedibile e normale) ma di sicuro un alimento molto interessante: ecco a voi servito il QUORN!
DI COSA SI TRATTA: Abbastanza gustoso (anche se i gusti alla fin fine sono strettamente personali), ricco di proteine, povero di grassi e di colesterolo, ma soprattutto (per come la vedo io) con una percentuale di sale bassa rispetto alle classiche preparazioni a base di soia e glutine di frumento, il Quorn è l'alternativa per eccellenza per chi decide di rinunciare alla carne. Distribuito in ben 10 Paesi nel mondo (tra cui gli Stati Uniti, l'Australia e quasi tutto il nord Europa), il Quorn è un prodotto tutto da scoprire, diviso tra pregi e difetti, elogi e polemiche.In Italia è stato un grande sconosciuto fino a qualche giorno fa. Non si capisce bene perché dato che sono più che certo che riceverà un gran numero di consensi e raggiungerà - se regolarmente distribuito da ora in poi - un seguito piuttosto nutrito. Si accettano scommesse ma dubito di sbagliare. Per la cronaca il Paese più vicino a noi che lo distribuiva fino a ieri era la Svizzera.Il brand, e la relativa scoperta alimentare, nasce in UK tra gli anni 80 e 90 per opera della "Marlow Foods" di proprietà della AstraZeneca, un'azienda biofarmaceutica (recentemente inglobata dalla Monde Nissin Corporation, una compagnia filippina specializzata nella produzione di noodles e biscotti) per poi diffondersi e conquistare una grande fetta del mercato occidentale. Da 30 anni infatti in Europa e nel mondo (Inghilterra, Svezia, Finlandia, Danimarca, Svizzera, Australia, Canada, Stati Uniti, etc.) si consumano miliardi di confezioni Quorn ma prima in Italia esisteva solo su Facebook, mentre ora - come dicevo sopra - è in vendita anche qui da no, ad es. presso i maggiori punti vendita Carrefour e non solo (vedi sotto).
COM'È FATTO: Il Quorn ha aspetto e consistenza molto simili alla carne, ma carne non è. Il cuore della sua bontà è rappresentato da un fungo, che è poi l'ingrediente chiave su cui si basa l'intera gamma di prodotti a marchio Quorn. Il nome di questo fungo (in realtà una specie di muffa, ma se lo chiamiamo fungo fa di sicuro molto meno impressione...anche se poi alla fine quello sono...) è Fusarium venenatum. In realtà, più che di un "mushroom" si tratta di un "fungus", più o meno la differenza che esiste tra un porcino e il lievito di birra. La sua caratteristica di punta è quella di avere fibre striate di colore rosa, che darebbero al prodotto la peculiare consistenza simile a quella della carne. I signori del Quorn lo coltivano in larghi tini, poiché essendo un "parassita" necessita di un ambiente umido, quindi di acqua (ossigenata). Questo è l'ingrediente segreto del Quorn, che essendo un TM (Copyright) un po' come la Nutella e la Coca Cola, la formula esatta non sarà mai perfettamente rivelata, ma per il momento accontentiamoci di questa spiegazione... Il Quorn in realtà è una linea abbastanza completa di preparazioni; la linea del Quorn, conta numerosi prodotti, diversi per stile (carne, affettati, pesce) e gusto, nonché modalità di conservazione e cottura. Dai prodotti da banco frigo a quelli surgelati, la scelta è ampia e sono in pochi i prodotti che realmente non valgono l'acquisto. Dalle salsicce per la prima colazione inglese alle polpette svedesi, dal prosciutto cotto (molto simile al nostro Gran Biscotto) ai tranci di "salmone" (fortunatamente ritirato, mi dicono fosse orrendo), dai cordon bleu alla "carne trita", dai nuggets ai filettini di pollo, ce n'è veramente per tutti i gusti. Essendo adottato spesso anche da pub e ristoranti nel loro menu (in UK naturalmente) il vegetariano medio grazie al Quorn lì non corre mai il rischio di sentirsi lo sfigato che, quando esce in compagnia, si rabbuia e si chiude nella sua emarginazione alimentare, osservando in silenzio gli altri che si abbuffano. In Inghilterra e negli Stati Uniti i prodotti Quorn vengono abbondantemente consumati anche dai non vegetariani per la ridottissima presenza di grassi (in generale, e saturi in particolare) e l'esigua percentuale di colesterolo, e noi tutti sappiamo quanto inglesi ed americani abbiano mediamente un'alimentazione più che sovrabbondante di questi due simpatici "nutrienti"! Insomma, il Quorn fa felice vegetariani, da poco vegani (con la nuova linea Vegan, ma disponibile solo negli Stati Uniti) e, a quanto pare, gli onnivori, anche perché grazie alla "micoproteina" contenuta nel Fusarium, i vantaggi proteici sono consistenti. In più, grazie alla certificazione ufficiale dell'utilizzo di uova derivanti da allevamenti a terra (ricordo ancora una volta che il Quorn quindi è un prodotto vegetariano, non vegano), è stata approvato dalla Vegetarian Society, che sui colorati packaging del prodotto ha apposto la sua caratteristica V verde, simbolo dell'OK.
MA...È TUTTO ORO CIO' CHE LUCCICA ? Personalmente non penso sia un problema, ma ad onor di cronaca e per completezza di informazione, c'è da registrare la notizia che, proprio negli Stati Uniti, si siano accese molte polemiche riguardo la composizione del Quorn. In particolare gli esperti di funghi hanno espresso le loro perplessità circa l'utilizzo di una muffa anziché di un fungo commestibile. Le persone allergiche ai "semplici" funghi sono già tante, va da sé come le muffe siano di sicuro molto più pericolose, dal punto di vista allergico, di un fungo "normale". Per tale motivo era stato predisposto il ritiro dal mercato americano, ma, nonostante tutto, il marchio ha tenuto duro ed è tuttora distribuito negli USA. Un'altra controversia era sorta circa la comunicazione di marketing: a giudizio di molti era, ed è, fuorviante indicare come sorgente madre del Quorn un "fungo", visto che non è il tipo di fungo che ci si può immaginare. Del resto è ben poco attrattivo dire alle persone che si stanno nutrendo di un fungus anziché del rassicurante funghetto stile "casetta dei Puffi" ! D'altronde - come ben sa chi mi conosce - ritengo che nulla di ciò che mangiamo sia puro al 100%, e fra una bistecca di carne rossa di dubbia provenienza (quindi piena di antibiotici ed estrogeni...e non vado oltre) ed un pezzo di Quorn, non sono sicuro che il secondo sia quello meno salutare.Per concludere, credo che qualsiasi prodotto "gettonato" presenti sempre degli oneri, non solo degli onori. Rimango convinto che il Quorn sia una validissima alternativa alla carne, ma anche a parecchie preparazioni vegane o pseudo tali a base di soia o seitan (quantomeno non ha glutine) visto che non fa rimpiangere più di tanto nessun tipo di antico sapore e fornisce un buon apporto di proteine all'organismo. Dato poi che è abbastanza gustoso, non lo si vive come una punizione divina per aver scelto di percorrere una strada alimentare diversa, e a differenza della maggior parte dei prodotti per vegetariani venduti qua da noi, non è poi così costoso, è anzi - posso tranquillamente affermarlo - relativamente. economico.
IL COSTO: Polpette, straccetti, wurstel, scaloppine, bocconcini, al gusto pesce, speziato, piccante...di Quorn ce n'è per ogni gusto ed il costo per confezione oscilla tra i 3 ed i 4 Euro, tipicamente per package da 175/200gr. Il prodotto si può attualmente reperire in italia nei supermercati Carrefour, Alìper, A&O e Famila. Ma presumo che presto sarà distribuito da molti altri negozi e catene di supermercati ed ipermercati.
Non mi resta che augurarvi il mio solito...
Buon appetito!